QUANDO FOCHE E BOA SERVONO SOLTANTO PER IL PUBBLICO LUDIBRIO
Quando foche e boa servono soltanto per il pubblico ludibrioLa solita storia "ma lasciamo vivere questa povera gente che gli animali li tratta bene" "le mostre itineranti? i circhi? sono gli unici posti dove i bambini possono vedere gli animali esotici" i soliti luoghi comuni la solita ignoranza che ormai sono stanco di sentire e ormai non sopporto più invito i miei concittadini a boicottare il circo con animali le mostre faunistiche, volevo ricordare, a chi ogni volta rimarca il fatto che il pericolo è togliere il lavoro agli addetti di tali spettacoli, che il F.U.S. fondo unico per lo spettacolo ogni anno da dei contributi, STATALI, quindi levati dalle tasche di noi cittadini, pari ad un anno di spettacoli, quindi i cari circensi non vivono con quello che la gente paga per entrare a vedere lo "spettacolo". E' veramente educativo vedere la foca che in piedi sulle pinne posteriori fa ruotare un pallone o l'orso che viaggia sulla bicicletta o ancor peggio vedere in gabbia tigri e leoni assieme che attraversano il cerchio di fuoco che idea potranno farsi mai i bambini vedendo simili cose? Guardate più documentari di animali selvatici e capirete che niente a che fare con la loro etologia tutte queste pagliacciate.
Sandro Rovigo
LIBERO17 MAGGIO 2007
Quando foche e boa servono soltanto per il pubblico ludibrio
Oscar Grazioli
Le agenzie di stampa ci hanno rimandato ieri due notizie che hanno in comune non solo la geografia, ma un triste vizietto, quello relativo all'utilizzo degli animali per divertire, per stupire, per far ridere la gente. Vecchio discorso, affrontato più volte, ma mai abbastanza. Ieri, a Roma, presso il Lunapark dell'EUR, le guardie zoofile della Protezione Animali e quelle del Corpo Forestale hanno sequestrato tutti gli animali costretti a partecipare ai soliti avvilenti spettacoli per il pubblico (e imbecille) ludibrio. La solita otaria che si esibiva dentro una specie di tinozza, i soliti serpenti che il pubblico era invitato a toccare e una novità assoluta: i pappagalli sui pattini. Il tutto condito con "musica" a volume alcolico. Volontari dell'ENPA, muniti di telecamera, filmavano gli animali utilizzati dagli "artisti" e provvedevano a segnalare l'accaduto agli organi competenti. Gli uomini della Forestale, coadiuvati da alcuni veterinari e dalle stesse guardie zoofile dell'ENPA, hanno accertato le violazioni al regolamento comunale a tutela degli animali di Roma, che vieta esplicitamente gli spettacoli e le esposizioni di animali. È fallito miseramente il patetico tentativo di far passare gli spettacoli come appartenenti a un circo itinerante, mentre il Luneur ha basi ben solide e non gira su gomma, su binari o su nave. Neanche vola. Forse gli organizzatori si riferivano al grosso camion pieno di serpenti, alcuni di ragguardevoli dimensioni. Di certo il camion ha viaggiato su gomma per portarli nel tendone, ma è altrettanto sicuro che fare palpeggiare un Boa da persona in cerca di emozioni forti è un cosa vietata, per svariati motivi sui quali sarà -evidentemente e senza pregiudizi- la magistratura a pronunciarsi. La seconda notizia riguarda un commerciante di Montopoli di Sabina (Rieti), nella cui proprietà sono stati trovati oltre 160 animali fra i quali cinque macachi di Giava, sei scimmie Uistiti e oltre 150 cani di razze varie, tutti in condizioni di grave maltrattamento. Anche qui una segnalazione alla Procura di Rieti ha mobilitato il Corpo Forestale che è intervenuto all'alba presso il commerciante di animali, trovando alcune scimmiotte rinchiuse addirittura in gabbiette per canarini. In questo caso si tratta di primati protetti dalla convenzione di Washington perché in pericolo di estinzione. I cani erano senza cibo e acqua da giorni. Ma che ci facevano animali rarissimi preso un commerciante di Rieti? Semplice. Erano lì in attesa di essere "smerciati" a qualche estimatore che avrebbe invitato gli amici a cena per fargli vedere quanto di più raro c'è al mondo. La voglia si stupire, di strappare un "oh...", di far divertire. Come strappare lo stemma papale dalla Barcaccia del Bernini. La voglia di essere uomini, a tutti i costi.