venerdì 18 maggio 2007

CRONACA

COMUNICATO ENPA 18 MAGGIO 2007 108 CANI MALTRATTATI SEQUESTRATI DAI NOE NELLA PROVINCIA DI BOLOGNA. L’ENPA:
SERVONO MAGGIORI CONTROLLI Monghidoro (BO) - I Noe dei Carabinieri di Bologna hanno sequestrato - in due differenti operazioni portate a compimento nella provincia emiliana nella stessa settimana – un numero impressionante di animali, ben 108 cani, tenuti in condizioni indescrivibili. Il primo blitz è avvenuto a Monghidoro in seguito alla segnalazione di una signora animalista che ha trovato un esemplare adulto di cane femmina che mostrava segni di un parto recente e di evidente incuria; quando l’animale è stato riportato al proprietario, anche nella postura e nell’atteggiamento tenuto nei confronti dell’uomo il cane ha mostrato sintomi di paura. Quando gli uomini dei Noe si sono recati sul posto, hanno trovato un deposito incontrollato di rifiuti speciali di vario tipo e 19 cani malnutriti che prontamente sono stati condotti in un canile privato per prestare loro le prime cure. A Pianoro, solo il giorno successivo, lo stesso nucleo ha sequestrato 96 esemplari di cani da caccia in un podere della zona. Gli animali erano ammassati in gruppi di sette o otto per ciascun box in container prefabbricati del tipo usato per le emergenze dei terremoti, in gabbie non a norma di legge, con scarsità di acqua da bere. La promiscuità eccessiva e le pessime condizioni hanno anche causato in alcuni animali un aumento dell’aggressività e comportamenti innaturali per la specie. I coniugi proprietari degli animali avevano probabilmente creato una sorta di allevamento di cani destinati ai cacciatori: si tratta infatti di animali di razza, alcuni dei quali particolarmente belli, dal breton al bracco a setter di varie taglie. Il fatto che tutti i cani fossero evidentemente destinati a essere venduti rende ancora più spregevole il trattamento inferto a questi poveri animali, condotti in salvo grazie all’impegno di questo gruppo di Carabinieri guidati dal luogotenente Amatiello. I Noe avvertono che in questi giorni non è ancora possibile adottare gli sfortunati quattrozampe, [....] L’Enpa, che auspica controlli sempre più capillari sul territorio nazionale per prevenire e punire analoghi maltrattamenti, ringrazia le Forze dell’Ordine che in questa settimana hanno dato prova di particolare impegno per la tutela degli animali.
MESSAGGERO VENETO17 MAGGIO 2007 Cani killer, Compagnon contro la Turco Il deputato Udc friulano presenta una controproposta: il governo sbaglia UDINE - «Se l’educazione del cane è molto utile, quella del padrone è indispensabile. Ecco perché l’ordinanza del ministro Turco sui cani considerati violenti non va bene: non tiene conto dell’importanza e del ruolo del conduttore di un animale etologicamente predisposto a essere gestito dall’uomo. Occorre un intervento sulla responsabilizzazione e sulla formazione dei proprietari». Così Angelo Compagnon, deputato Udc, firmatario di una proposta di legge che mira da una parte all’educazione del cane e, dall’altra, a evitare eventuali aggressioni che possano procurare danno all’incolumità pubblica.«E’ necessario garantire la corretta gestione, prevenzione compresa, dei ‘migliori amici dell’uomo, perché tali sono tutti i cani indipendentemente da razza e dimensioni - sottolinea Compagnon - attraverso il superamento di un esame per il rilascio di un patentino di conduzione per verificare il feeling tra il proprietario e l’animale domestico e renderne meno conflittuale la convivenza».«Negli ultimi tempi - sostiene il deputato centrista - in Italia si registra una lunga serie di attacchi da parte di pitbull, rottweiler, mastini e altri cani potenzialmente aggressivi, con epiloghi drammatici per le vittime, spesso bambini: lesioni gravissime e deturpanti o, addirittura, la morte. -
IL TEMPO ROMA18 MAGGIO 2007 LUNEUR Sopralluogo della Asl «Animali in buone condizioni» Roma - Nessuna irregolarità riguardo alla condizione degli animali del Luneur. Lo comunica l’amministratore del Luna Park, Wioris De Rocchi, spiegando che «dal sopralluogo effettuato in data 14 maggio dal personale medico e ispettivo della Asl, tutti gli animali presenti nella struttura sono apparsi in buone condizioni e detenuti in luoghi sufficientemente idonei e puliti». Anche i pappagalli erano provvisti sia della certificazione che degli anelli identificativi. «Una ulteriore conferma - conclude De Rocchi - della bontà della nuova gestione».
IL MESSAGGERO 18 MAGGIO 2007 Dopo le polemiche degli ambientalisti a causa dello spettacolo circense.... Monterotodno (RM) Dopo le polemiche degli ambientalisti a causa dello spettacolo circense che si è svolto lo scorso mese a Monterotondo, da Palazzo Orsini arrivano regole più rigorose per l'attendamento dei circhi e mostre viaggianti. Prc e Verdi per la Pace hanno presentato un ordine del giorno, approvato all'unanimità dal consiglio comunale, che impone il rispetto dei criteri previsti dal ministero dell'Ambiente per la detenzione di animali domestici e selvatici, sia per quanto riguarda gli spazi che le norme igienico-sanitarie, con controlli della Asl e divieto di utilizzo di animali nella promozione dei spettacoli. Un documento a cui l'assessorato all'ambiente stava lavorando da diversi mesi.«Questo ordine del giorno - dichiara Antonella Cossari, consigliere comunale dei Verdi - ci sembra un primo passo per arrivare a un regolamento per quanto riguarda circhi e spettacoli itineranti, più rispettoso dei diritti degli animali. Certo sarebbero opportune anche delle leggi nazionali più precise». «Pensiamo sia giunto il momento - aggiunta Andrea Marino, capogruppo del Prc - di realizzare un ufficio per la tutela degli animali, un regolamento che fissi dei paletti su questa materia».
IL MESSAGGERO ROMA18 MAGGIO 2007 Il mare fa spettacolo e diverte. Il mare fa spettacolo e diverte. Quando ci sono i delfini ancora di più. E se si riesce a trascorrere una giornata dietro le quinte dello Zoomarine di Torvaianica, si avrà a disposizione per ore anche tutto lo staff di biologi, veterinari e addestratori in un percorso teorico e pratico per scoprire il meraviglioso mondo degli animali del parco acquatico del litorale romano.Xinana, King, Lea, Paco, Marco, Quina, Lua e Luna i delfini, le numerose foche, tra cui un cucciolo appena nato, i leoni marini e i pappagalli saranno a disposizione di adulti curiosi, futuri addestratori e appassionati del mondo marino che vorranno conoscerli. Per iscriversi:
http://www.zoomarine.it/ tel.0691534001.«I bambini adorano i delfini perchè la loro conformazione della bocca invita al sorriso, perché sono giocherelloni», spiega il biologo esperto proprio di questi animali, dello Zoomarine Valerio Mondini. «Lua, una giovane femmina adora gli istruttori, impara subito ed ha sempre voglia di giocare», aggiunge Angelo Enriquez, arrivato dal Portogallo e capo degli istruttori.Gli spettacoli sono “costruiti” seguendo le attitudini degli animali ospitati, senza forzature. Quattro dei delfini poi sono stati salvati da situazioni drammatiche. Giornate quindi molto particolari (la prenotazione è d’obbligo, supplemento di 5 euro all’ingresso) in cui il parco sarà a disposizione solo di chi vorrà imparare tutto sugli animali. Per i partecipanti è previsto un tour organizzato con gli esperti che racconteranno loro come vivono e lavorano gli ospiti, che storia hanno e a quali razze appartengono.In date differenti e senza animali, ma solo per chi ama nuotare come un pesce, apriranno i nuovi parchi acquatici del Lazio. Ci sono l’Hidromania a Casal Lumbroso, che aprirà solo a fine maggio (il 30) fino al 15 settembre, l’Acquafelix di Civitavecchia, l’Aquapiper di Guidonia (130 mila metri quadrati di piscine a onde, olimpioniche e per bambini con animazione e giochi d’acqua), aperto domenica prossima, poi dal 26 maggio ogni giorno, e l’Acqualand di Lavinio.
CORRIERE ADRIATICO18 MAGGIO 2007 L’accusa è di ricettazione, ma l’imputato respinge ogni addebito Aveva medicinali guasti, alla sbarra CALDAROLA (MC) - Con l'accusa di avere ricettato dei medicinali per animali, un agente di commercio di Caldarola - B.S. le sue iniziali, 62 anni - è finito sul banco degli imputati del tribunale di Macerata. Secondo l'ipotesi accusatoria, l'uomo, allo scopo di trarne un ingiusto profitto, avrebbe acquistato o comunque ricevuto da C.C. sostanze medicinali guaste o imperfette. Sempre secondo quanto ricostruito dalla Procura (ieri la pubblica accusa è stata sostenuta dal vice procuratore onorario Francesca D'Arienzo) lo stesso imputato avrebbe ricevuto da una persona ignota le sostanze rinvenute nella sua abitazione in occasione delle perquisizione, effettuata il 12 febbraio del 2004, da parte dei militari del Nas di Ancona. Prodotti che sarebbero provenienti dai reati di esercizio abusivo della professione di farmacista e della commercializzazione di sostanze medicinali utilizzabili sia per la cura dell'uomo che degli animali, guaste o comunque imperfette. Medicinali, sempre secondo quanto accertato dagli inquirenti, pericolose per la salute pubblica. B.S. tre anni fa finì sul registro degli indagati della Procura di Macerata a seguito di un'indagine che aveva coinvolto numerose persone tra il Nord e il centro Italia per presunti collegamenti tra aziende farmaceutiche internazionali (per lo più cinesi) ed allevatori. I primi accertamenti vennero effettuati da parte dei carabinieri del Nas a seguito dello scandalo della mucca pazza. Nel corso dell'inchiesta gli inquirenti si avvalsero delle intercettazioni telefoniche disposte dal gip. Ieri nel corso dell'udienza davanti al giudice onorario Properzi, sono stati sentiti due militari del Nas, i quali, rispondendo alle domande del pubblico ministero, hanno evidenziato alcuni punti dell'indagine da loro condotta. Il processo è stato rinviato al 12 dicembre per l'audizione di altri testimoni. Un procedimento, quello aperto ieri, particolarmente complesso. L'imputato è difeso dall'avvocato di fiducia Pietro Venturi, pronto a dimostrare l'estraneità ai fatti del suo assistito.
BRESCIA OGGI18 MAGGIO 2007 SALÒ. Fermati a Campoverde gli animali fuggiti dal recinto Due cavalli imbizzarriti bloccati dai vigili urbani SALO' (BS) - Due agenti della Polizia municipale di Salò si sono trasformati in domatori. E’ successo ieri, verso mezzogiorno. Un residente nella zona del Roveto, vicino alla frazione di Campoverde, ha telefonato in Comune per dire che due cavalli imbizzarriti stavano scorazzando liberi per la strada. La femmina era in calore, e il maschio in evidente euforia sessuale. I vigili urbani Alessandro Pellegrini ed Enrico Cigognini hanno subito raggiunto il luogo. Sventolando fascette biancorosse, Pellegrini e Cigognini hanno indotto i due cavalli riottosi (scappati dal terreno gestito dalla Comunità dei Rücc, che si dedica al recupero dei tossicodipendenti) a rientrare nel loro recinto. Il rischio maggiore era che gli animali potessero correre verso la 45 bis, distante una cinquantina di metri, provocando scompiglio e mettendo in difficoltà automobilisti e camionisti. Pericolo scampato, dunque. Anziché inseguire guidatori troppo veloci, stavolta i vigili hanno dovuto dedicarsi agli animali, facendo ricorso alla persuasione e ai segreti imparati da bambini, quando andavano al circo coi genitori. se.za.
IL MATTINO CASERTA18 MAGGIO 2007 Cavallo azzoppato traffico bloccato in via Roma Caserta - Un cavallo è rimasto azzoppato ieri mattina sul cavalcavia di via della Libertà, importantissima arteria che funge da ingresso a via Roma e quindi alla città. Per circa due ore, dalle 7.30 alle 9.30, il traffico veicolare è così rimasto bloccato per permettere ai veterinari dell’Asl di soccorrere il povero animale. Il cavallo trainava una carrozzella; il vetturino, proprietario dell’animale, si stava recando a prendere servizio alla Reggia di Caserta quando improvvisamente il mezzo si è fermato in quanto il cavallo aveva dei problemi ad una zampa. Sul posto sono giunti immediatamente, con i veterinari, anche i vigili urbani che hanno provveduto a calmare gli automobilisti e a regolare il traffico.
MESSAGGERO VENETO17 MAGGIO 2007 Grado. Nonostante un’intera nottata di sforzi, i soccorritori non sono riusciti a rimettere lo sfortunato mammifero in mare Delfino si arena in spiaggia, vani i soccorsi La morte ieri alle 5. Il ricordo di “Flipper”, l’indimenticato eroe di tanti telefilm Leonardo Tognon GRADO (GO). “Flipper” – così è stato “battezzato” il simpatico delfino arenatosi nel tardo pomeriggio di mercoledì nel cuore della spiaggia di Grado – non ce l’ha fatta.Nonostante l’impegno di alcuni surfisti, dei dipendenti dalla Grado impianti turistici Spa, dei volontari della Protezione civile e degli uomini della Capitaneria di porto di Grado (dall’altro pomeriggio a ieri mattina), il mammifero non ha voluto sapere di riguadagnare nuovamente il mare e tale atteggiamento gli è risultato fatale.Una mare agitato e sostenuto da un forte vento di scirocco, che rendeva davvero difficile l’impresa. E il delfino non ha collaborato.Notevoli lo sforzo e l’impegno dei volontari, che, con mezzi messi a disposizione dalla Git e con la voglia di far prendere il largo al delfino, tutti assieme si sono prodigati per salvare il simpatico cetaceo.I delfini sono senz’alcun dubbio i mammiferi acquatici più conosciuti e amati; sono soliti aggirarsi in grandi branchi e, inoltre, animali a sangue caldo e devono quindi essere in grado di conservare il calore del corpo.All’intervento dei volontari ha fatto seguito quello dei biologi marini dell’Università degli studi di Trieste, giunti l’altra sera attorno le 21. Sotto la luce artificiale di alcuni fari, dopo un iniziale intervento sulla pinna dorsale, hanno fatto scattare la decisone di trasportare “Flipper” in un’apposta vasca nella sede della Protezione civile di Grado, all’Isola della Schiusa, per le cure necessarie.Un automezzo ha rimorchiato il delfino, che palesava in diverse parti del copro segni di un impatto violento contro le pale di un’elica.Il personale sanitario si è dannato l’anima, rincuorando il simpatico delfino che, verso le cinque di ieri mattina, proprio come “Flipper”, il televisivo eroe degli anni Settanta, ha salutato tutti con un ultimo “fischio”.Sono proprio le cinque di ieri l’ora dell’addio, mentre albeggiava con le prime luci e mentre lo scirocco rinforzava sul mare di Grado.Ciao, “Flipper”, amico simpatico e sfortunato.
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO17 MAGGIO 2007 «In Antartico crostacei carnivori, vermi nuotatori e ragni giganti»Pubblicato sulla rivista scientifica Nature il risultato del lavoro di 14 centri di ricerca di tutto il mondo. Il progetto Andeep ha rivelato l'esistenza di oltre 700 specie animali fino ad oggi sconosciute Crostacei carnivori, vermi nuotatori, ragni giganti. Non sono i protagonisti di un nuovo film dell’orrore, ma alcune delle oltre 700 nuove specie di animali marini che gli scienziati del progetto Andeep (Antarctic benthic deep-sea biodiversity) hanno trovato nelle profondità dell’Oceano Antartico. Lo studio, pubblicato su “Nature”, è stato portato avanti da 14 centri di ricerca di tutto il mondo. «Quello che secondo gli esperti sembrava essere un noioso abisso con poche specie animali si è rivelato un ambiente dinamico e biologicamente ricchissimo – sostiene Katrin Linse, biologa marina del British Antarctic Survey – l'aver trovato questo tesoro straordinario di vita marina è il primo passo per capire la complessa relazione tra l’oceano profondo e la distribuzione della fauna negli oceani». I ricercatori, a bordo della nave oceanografica tedesca Polarstern, hanno scandagliato le profondità della parte atlantica dell’Antartide fino a 6348 metri. La “pesca” ha portato alla scoperta di oltre 700 specie catalogate come «sconosciute», di cui 585 solo di crostacei. Fra queste appunto vermi nuotatori, ragni giganti e una specie di crostaceo carnivoro capace di captare la presenza del cibo a lunghe distanze e di muovere verso di esso, che spesso viene usato come deposito di cibo dai polipi che lo trasportano in giro per mangiarlo “all’occorrenza”. Tutti i nuovi animali hanno mostrato un grande livello di adattamento alla profondità, anche se qualcuno ha conservato alcune caratteristiche della vita più in alto, come gli occhi incapaci però di vedere nel buio totale. «Il numero di specie che abbiamo trovato – spiega Angelika Brandt, ricercatrice del museo zoologico di Amburgo – è incredibilmente alto e inaspettato». Secondo lo studio, l’oceano profondo sotto l’Antartide può essere considerato come la “culla” della vita di tutte le specie marine globali, perché le sue acque per effetto delle correnti sottomarine raggiungono tutto il pianeta. Uno dei quesiti a cui i ricercatori hanno cercato di dare risposta è anche se le specie animali siano arrivate a quella profondità dalle acque soprastanti o viceversa. «I nostri risultati sembrano confermare la prima ipotesi – spiega ancora Brandt – queste specie potrebbero essere arrivate in profondità dopo l’ultima glaciazione, quando cambiamenti nelle correnti sottomarine hanno portato a un rimescolamento delle specie. Oltre a quelle del tutto nuove, abbiamo trovato numerose specie viste prima solo in zone completamente diverse del pianeta, a conferma del fatto che l’antartico è un grande serbatoio per la biodiversità di tutti gli oceani».
Animalieanimali18 MAGGIO 2007 ALLEVAMENTI TONNI, TAR CAMPANIA BLOCCA IMPIANTISoddisfazione di Greenpeace. Niente piu' impianti di allevamenti di tonno in costiera amalfitana. L'esito dell'udienza al Tar della Campania di fatto ha bloccato il progetto delle gabbie per l'ingrasso di tonni a Cetara, nel salernitano. Un verdetto su cui Greenpeace ha espresso molta soddisfazione.'Questa e' un'ottima notizia per i tonni e per la costiera - dichiara Alessandro Gianni', responsabile della Campagna Mare di Greenpeace, secondo il quale - non e' solo un problema di compatibilita' tra turismo e acquacoltura, perche' la capacita' degli impianti d'ingrasso di tonno in Italia e' quasi il triplo della quota nazionale e non ha senso costruirne altri' Nel corso dell'udienza il Comune di Cetara, considerate le numerose opposizioni e l'assenza di una Valutazione Ambientale Strategica richieste dal Comune di Maiori e dalla Regione Campania, ha comunicato di aver sospeso l'autorizzazione all'istallazione delle gabbie nel mare della Costiera Amalfitana. L'associazione ambientalista spera che nel prossimo futuro gli stessi pescatori sostengano le iniziative a tutela delle risorse del mare, visto che la categoria e' la prima ad essere colpita dalla distruzione della fauna ittica.La pesca eccessiva e distruttiva e' certamente un problema grave, ma il mare e' minacciato da molti altri pericoli. Anche per questo, Greenpeace chiede di istituire una rete efficace di riserve marine per difendere la diversita' biologica del Mediterraneo, per contrastare ogni tipo di inquinamento e per aumentare la resa delle attivita' di pesca. (ANSA)
Animalieanimali18 MAGGIO 2007 SQUALI A RISCHIO ESTINZIONE, PRESTO UN PIANO NAZIONALE PER SALVARLIItalia fortemente coinvolta in uccisioni. L'Italia avra' presto un piano d'azione nazionale per affrontare l'emergenza squali. Le associazioni Marevivo e Shark Alliance hanno infatti rivolto a Roma l'appello per l'adozione di misure di gestione e tutela di queste specie vulnerabili. Appello che e' stato accolto dal ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, presente alla conferenza. Gli squali si sono ormai trasformati da predatori a prede: secondo Shark Alliance sono 75 milioni quelli uccisi ogni anno, con un aumento delle catture del 22% solo nell'ultimo decennio.'Nel Mediterraneo sono presenti poco piu' di 80 specie di squali, sulle oltre 1.000 presenti nel mondo - ha spiegato Giuseppe Notarbartolo di Sciara, fondatore dell'Istituto Tethys - ma non per questo sono meno minacciate da catture dirette, accidentali e dal degrado dell'habitat'. Il piano per l'emergenza squali in Italia esiste gia': 'Da sette anni l' Icram lavora su questi temi - ha affermato Silvio Greco, direttore di ricerca dell'Istituto - ed e' pronto ad aggiornare i dati in modo da consegnare entro giugno al ministro il piano d'azione'.Ma quale sara' il piano? 'Sicuramente ottenere informazioni sulla composizione e la distribuzione delle specie nei mari italiani - ha aggiunto Greco - oltre a strumenti legislativi per ridurre l'impatto dell'azione dell'uomo in ambiti come trasporti, pesca e inquinamento'. Quella degli squali infatti e' una specie in cima alla catena alimentare, la cui scomparsa scatenerebbe un effetto domino dall'alto verso il basso con risultati incontrollabili nell'ecosistema marino.'Gli squali crescono lentamente, generano pochi piccoli e una volta decimati stentano a riprendersi - spiega Rosalba Giugni, presidente di Marevivo - questo li rende particolarmente vulnerabili a uno sfruttamento eccessivo e indiscriminato'. E l'Italia, come quarto importatore di carne di squalo nel mondo ha le sue responsabilita'. Secondo Domitilla Senni, di Shark Alliance 'dovrebbe chiedere un piano d'azione anche per la pesca europea'. (ANSA)
Animalieanimali18 MAGGIO 2007 SCOPERTA IN CAMBOGIA COLONIA RARA SPECIE DI TARTARUGARicerca di esperti di Conservation International (Ci), del Wwf e del dipartimento della pesca cambogiano.
Una colonia di rare tartarughe giganti e' stata scoperta in una zona remota del delta del Mekong, in Cambogia, questo alimenta la speranza che la specie possa essere salvata dall'estinzione. Lo hanno reso noto oggi gruppi ambientalisti.Esperti di Conservation International (Ci), del Wwf e del dipartimento della pesca cambogiano hanno reso noto di aver catturato e poi liberato una femmina, del peso di 11 chilogrammi, di tartaruga gigante asiatica dal carapace morbido, durante una ricognizione lungo il fiume, nel marzo scorso.E' stato anche scoperto il sito in cui la colonia di tartarughe si riproduce, lungo un tratto della riva del Mekong nella provincia di Stung Treng (nordest), ex roccaforte dei guerriglieri Khmer Rossi, circa 180 km a nord di Phnom Penh.'Questa incredibile scoperta significa che una rarissima tartaruga puo' essere salvata dalla scomparsa dal nostro pianeta', ha detto in un comunicato David Emmett, biologo di Ci. 'Pensavamo che potesse essere quasi scomparsa, ma e' stata trovata in abbondanza in questo tratto incontaminato del Mekong, cio' che fa di quest'area il piu' importante sito al mondo per salvare questa specie', ha aggiunto.La tartaruga gigante asiatica - che trascorre il 95% della sua esistenza sepolta nella sabbia o nel fango, lasciando affiorare solo occhi e naso - puo' crescere fino alla lunghezza di due metri e al peso di 50 chilogrammi. Si ritiene che sopravviva in India, Bangladesh e Asia del sudest, anche se, dopo anni di caccia per le sue carni, figura nella lista delle specie a maggior rischio di estinzione, allo stesso livello di tigri e panda.
Animalieanimali18 MAGGIO 2007 RIFORMA LEGGE RANDAGISMO IN SARDEGNA, VIA A CONCERTAZIONEDal 4 giugno. Il disegno di legge predisposto dal servizio veterinario dell'Assessorato, sulla riforma della normativa sul randagismo, verra' sottoposto all'attenzione delle associazioni di volontariato, dei rappresentanti dei Comuni, gestori di canili, operatori del settore, nel corso di un'assemblea che si terra' lunedi' 4 giugno, alle 11, nella sala Anfiteatro in via Roma 253.Sono circa 5.500 i cani che vivono nei canili a spese della Regione e dei Comuni - spiega una nota - e si stima in oltre 20 mila il numero dei cani randagi liberi. Si spendono circa 700-800 euro l'anno per ogni cane ricoverato nei canili rifugio sia pubblici che privati in convenzione, dove spesso gli animali ricoverati vivono in condizioni di forte disagio a causa dell'inadeguatezza delle strutture e del sovraffollamento.L'attuale legge regionale e' in vigore dal 1994 e recepisce la normativa nazionale del 1991. La bozza prevede una serie di modifiche alla attuale normativa che dovrebbe determinare un'inversione di tendenza nell'andamento del fenomeno. Con essa si vogliono introdurre inoltre le misure atte a garantire le condizioni minime di benessere per gli animali d'affezione sia pubblici che privati.Secondo quanto prevede la riforma dell'ASsessorato, e' necessario investire e lavorare nella prevenzione potenziando i sistemi di anagrafe e verificandone il rispetto, responsabilizzando quindi i proprietari di animali anche attraverso l'individuazione di sistemi di partecipazione economica alla gestione del problema. La vera soluzione del problema - conclude la nota - e' di tipo integrato, con l'adozione di una serie di misure volte a favorire lo svuotamento dei canili incentivando le adozioni e quindi sgravando i Comuni e la Regione dei costi di mantenimento, che consentirebbe a queste amministrazioni di poter investire in attivita' di prevenzione e vigilanza.
Animalieanimali18 MAGGIO 2007 CardiffSalvo per ora toro con tubercolosi in tempio indu' Shambo, il toro che vive in un tempio indu' gallese e che era stato 'condannato a morte' perche' malato di tubercolosi, per ora e' stato graziato. La campagna di firme organizzata dal centro monastico per convincere i veterinari a non sopprimere quello che per gli indu' e' un animale sacro, ha avuto successo e l'uccisione dell'animale, che doveva avvenire l'altro ieri, e' stata per ora rimandata in attesa che l'assemblea gallese decida a riguardo.Swami Suryananda, del tempio di Skanda Vale, un centro che ogni anno accoglie 90.000 pellegrini di ogni fede religiosa, ha affermato di essere 'incoraggiato' dalla decisione delle autorita' di prendere tempo per decidere sul futuro di Shambo, che per ora resta in isolamento. 'Uccidere non e' in questione.Speriamo di potere instaurare un dialogo costruttivo con l'Assemblea gallese, al fine di trovare una soluzione pratica che possa rispettare i valori della fede indu' come anche le norme sulla sanita' e la sicurezza'.Un portavoce dell'Assemblea ha affermato che i funzionari stanno continuando ad esaminare il caso nella maniera piu' 'discreta e sensibile', ma che per ora, anche se rimandato, il mandato per l'uccisione di Shambo resta valido. (ANSA)
Animalieanimali18 MAGGIO 2007 San PietroburgoSqualo destinato a villa magnate, ucciso nella Neva Era destinato a diventare il giocattolo di lusso di uno 'squalo' dell'imprenditoria russa, ma era riuscito a riconquistarsi la liberta', se pure a migliaia di chilometri da casa: un raro esemplare di squalo del Nicaragua e' morto nelle acque del fiume Neva, a San Pietroburgo, per mano di alcuni pescatori.Lo squalo, un esemplare di Carkharinus Nicaraguensis, una specie che si adatta alla vita in acqua dolce, era stato catturato e portato a San Pietroburgo per finire nella piscina della villa di un magnate locale, riferisce il quotidiano 'Moskovski Komsomolets'. Il costo dell'intera operazione si aggirava sui 10.000 euro.Ma l'animale ha lottato per la sua liberta', e per non rovinare l'esemplare i suoi aguzzini se lo sono fatto scappare quando la nave stava gia' in porto. Lo squalo e' sopravvissuto senza difficolta', date le sue caratteristiche, nelle acque della Neva: ma con i suoi quasi due metri di lunghezza, ha scatenato il panico in citta' e un'accanita caccia da parte dei pescatori, che lo hanno infine ucciso.Il magnate si e' guardato bene dal reclamarne le spoglie, per non incorrere in problemi legali: a rivelare il suo ruolo nella vicenda sono stati dei manovali che avevano lavorato alla piscina destinata allo sfortunato prigioniero. (ANSA)
Animalieanimali18 MAGGIO 2007 AnconaDelibera regionale su caccia, per Wwf con braccata al cinghiale anche motocross La recente delibera della giunta regionale delle Marche che autorizza la caccia braccata al cinghiale nelle Zone di Protezione Speciale (Zps) e nei Siti di Importanza Comunitaria (Sic) suscita le critiche del Wwf delle Marche, che definisce il provvedimento come 'il nuovo pastrocchio provvisorio' della giunta.Un provvedimento - si legge in una nota - che, oltre a permettere questa forma di caccia in 'zone di particolare valore naturalistico', fa 'qualche concessione anche per i gruppi di sportivi del motocross', i fuoristrada 'potranno scorrazzare piu' liberamente nelle Zps e nei Sic'. Il Wwf invita il servizio agricoltura della Regione a 'verificare quante sono nelle Marche le 'carrarecce e mulattiere' e se queste di fatto non sono effettivamente strade interpoderali vicinali o vicinali di uso pubblico', quindi ci saranno 'dappertutto fuoristrada, moto da cross da trial e quad in abbondanza, molto di piu' che nei territori agrari liberi'.'Non avevamo dubbi che questa giunta regionale fosse condizionata dal mondo venatorio - osserva il presidente del Wwf marchigiano Vittorio Palazzini -, ma questa delle strade agrarie e' una sorpresa che rende questa deliberetta abbastanza sorprendente, curiosa e forse anche illegittima'.L'organizzazione ambientalista critica anche il fatto che, oltre ad alcuni enti locali, come la Provincia di Pesaro Urbino, sono 'intervenute pesantemente anche altre istituzioni che non hanno competenza sulla caccia' come 'sindaci e presidenti di Comunita' Montane'. Insomma, 'una vergognosa caccia ai voti dei cacciatori'.(ANSA)
Animalieanimali18 MAGGIO 2007 IserniaCavalli "selvaggi", Sindaco pronto a concertazione Longano (IS) - Il sindaco di Longano che ha ordinato l'abbattimento dei cavalli perche' danneggiano le colture della sua zona in Molise si e' detto disposto a concordare con altre istituzioni una soluzione del problema.'Sono ben lieto di partecipare a tavoli di concertazione con soggetti istituzionalmente competenti alla risoluzione del problema', ha dichiarato il sindaco di Longano (Isernia), Angelo Monaco, riferendosi alla vicenda dei cavalli che, dalla provincia di Caserta 'invadono' il territorio del comune molisano provocando danni alle colture e agli allevamenti del posto.L'Enpa, l'ente di protezione degli animali, aveva diffidato il sindaco dall'ordinare l'abbattimento dei cavalli fuori controllo.'Siamo a completa disposizione - fa sapere il sindaco di Longano - per le iniziative che si vorranno intraprendere per dare risposte concrete e definitive ai titolari di aziende zootecniche locali che meritano dalle istituzioni lo stesso rispetto di chi agisce in dispregio delle piu' elementari norme del vivere civile'. (ANSA)
GO MARCHE17 MAGGIO 2007 A Camerino anfibi e rettili in mostra CAMERINO (MC) - l Museo di Scienze Naturali di Unicam, in collaborazione con l’ANEAM e con il Comune di Camerino, ha allestito presso il Museo di Scienze Naturali la mostra 'Anfibi e Rettili autoctoni ed esotici', visitabile fino al 20 maggio.CAMERINO – Il Museo di Scienze Naturali di Unicam, in collaborazione con l’ANEAM (Associazione Naturalistica Erpetofila Acquariofila Marchigiana) e con il Comune di Camerino, ha allestito la mostra “Anfibi e Rettili autoctoni ed esotici”.Dal 15 al 20 maggio infatti sarà possibile ammirare i numerosi esemplari non solo di animali che a volte incontriamo anche nelle nostre campagne, ma anche di rettili ed anfibi particolari provenienti da diverse parti del mondo.La mostra sarà allestita presso il Museo di Scienze Naturali (Piazza dei Costanti, 7) e sarà aperta al pubblico il mattino dalle ore 10 alle ore 13 e nel pomeriggio dalle 16 alle 20. Aperture straordinarie sono previste per domani 18 maggio fino alle ore 23:30 e per sabato 19 maggio, quando in occasione della “Notte dei Musei”, l’apertura sarà prolungata fino alle ore 22:30.L’ingresso è libero.Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito dell'Università di Camerino


AVVENIRE
17 MAGGIO 2007

IL PRESIDENTE DELLA CONFAGRICOLTURA A VICENZA "RILANCIARE LA RICERCA SCIENTIFICA SUGLI OGM DI SECONDA GENERAZIONE"

“Non mi pronuncio a favore o contro gli Ogm, dico soltanto che il Mondo ha scelto e l’Italia non è un’isola. Questa è indubbiamente una strada che potrebbe dare al nostro Paese interessanti risposte; bisogna però tranquillizzare l’opinione pubblica spaventata dal ‘Frankestein-food’.” Lo ha sottolineato il presidente nazionale della Confagricoltura, Federico Vecchioni, intervenendo a Vicenza al convegno - organizzato dagli imprenditori agricoli vicentini – sulla ricerca in agricoltura e sul ruolo delle biotecnologie.
Vecchioni ha ricordato come alcuni giorni fa si sia registrata un’importante novità: le imprese biotecnologiche italiane hanno sottoscritto un impegno a non perseguire lo sviluppo di nuovi brevetti di piante geneticamente modificate ottenute incrociando geni di specie animale e, meno che mai, umana.
“Bisogna sottolineare ai consumatori che gli Ogm di prima generazione sono stati abbandonati – ha rimarcato il presidente della Confagricoltura - si punta solo su quelli di seconda generazione che sono intraspecie vegetale, cioè senza incroci tra specie vegetali, con quelle animali ed umane che giustamente spaventano”.
A fronte dell’impegno delle imprese biotecnologiche il ministro per le Politiche agricole si è impegnato ad autorizzare nove protocolli di ricerca per piante vegetali.
“Ho apprezzato la decisione del ministro De Castro che come me è molto prudente in questo settore - ha commentato Federico Vecchioni -. Ma è consapevole, come lo sono anch’io, che la ricerca biotecnologica va incentivata e non ostacolata o, addirittura interrotta come è avvenuto in passato. Va proseguita come avviene in tutti i grandi Paesi europei. Naturalmente deve essere una ricerca condotta con serietà e che sia aperta e pronta a dissipare ogni ragionevole dubbio dei produttori e dei consumatori”.
Vecchioni ha poi commentato le conclusioni dell’avvocato generale della Corte di Giustizia, con le quali si prefigura il rigetto della richiesta dell’Austria, tesa a dichiarare una propria regione “Ogm free”. “E’ una nuova conferma - ha detto Vecchioni - della necessità di muoverci in un quadro di regole comuni, garantendo a tutti gli agricoltori europei pari opportunità”.




VIRGILIO NOTIZIE
17 MAGGIO 2007

ANTARTICO, L'OCEANO PROFONDO RIVELA 700 NUOVE SPECIE ANIMALI
Su Nature la scoperta: "E' la culla della vita marina"

Roma, 17 mag. (Apcom) - C'è vita nelle acque dell'Oceano antartico, e si sapeva. Ma che ce ne fosse tanta nessuno lo sospettava: 700 specie animali finora sconosciute sono state catalogate da una spedizione di zoologi. Aprendo così la strada a una nuova suggestione, quella che il Polo Sud possa essere "la culla" della vita sottomarina del Pianeta. La nave-laboratorio Polarstern ha 'dragato' in profondità le acque del Mare di Wessel, gettando le reti tra i 700 e i 6.600 metri sotto la superficie. I risultati della spedizione (illustrati sull'ultimo numero di Nature e ripresi con ampio spazio dall'edizione online del Guardian) sono definiti "sorprendenti" dagli stessi ricercatori, già conoscitori dell'Oceano antartico ma mai andati così in basso. Spugne carnivore, vermi marini di dimensioni sorprendenti, molluschi anche un tipo di piovra che vive negli abissi... Tra le 700 specie scoperte, però, ci sono soprattutto isopodi: 585 varietà del crostaceo che vanno ad aggiungersi alle 371 note dell'Oceano antartico. Numeri a parte, a destare sensazione è la rivoluzione delle teorie acquisite: "In genere c'è meno vita scendendo nelle acque profonde, perchè c'è meno cibo e arriva meno luce", spiega Katrin Linse, una delle ricercatrici del Polarstern. "Qui abbiamo trovato l'opposto": l'esempio pratico di come l'adattamento ai cambiamenti - climatici ed ambientali - possa non essere quello dato per scontato. Gli abitanti finora sconosciuti dell'Oceano antartico non possono che richiamare, più o meno alla vicina, quelli di altri mari. Insomma, afferma Angelica Brandt commentando il lavoro svolto con la spedizione, potrebbero essere gli abissi marini dell'Antartide "la culla della vita delle specie marine del globo".



GIORNALE DI VICENZA
18 MAGGIO 2007

SCOPERTE. Gli scienziati ne hanno identificate 700: ci sono crostacei carnivori, vermi nuotatori e ragni giganti Trovate nuove specie negli abissi dell’Antartide

Roma. Crostacei carnivori, vermi nuotatori, ragni giganti. Non sono i protagonisti di un nuovo film dell’orrore, ma alcune delle oltre 700 nuove specie di animali marini che gli scienziati del progetto Andeep (Antarctic benthic deep-sea biodiversity) hanno trovato nelle profondità dell’Oceano Antartico. Lo studio, pubblicato su Nature, è stato portato avanti da 14 centri di ricerca di tutto il mondo. «Quello che secondo gli esperti sembrava essere un noioso abisso con poche specie animali si è rivelato un ambiente dinamico e biologicamente ricchissimo - sostiene Katrin Linse, biologa marina del British Antarctic Survey - L’aver trovato questo tesoro straordinario di vita marina è il primo passo per capire la complessa relazione tra l’oceano profondo e la distribuzione della fauna negli oceani». I ricercatori, a bordo della nave oceanografica tedesca Polarstern, hanno scandagliato le profondità della parte atlantica dell’Antartide fino a 6348 metri. La «pesca» ha portato alla scoperta di oltre 700 specie catalogate come «sconosciut», di cui 585 solo di crostacei. Fra queste appunto vermi nuotatori, ragni giganti e una specie di crostaceo carnivoro capace di captare la presenza del cibo a lunghe distanze e di muovere verso di esso, che spesso viene usato come deposito di cibo dai polipi che lo trasportano in giro per mangiarlo «all’occorrenza». Tutti i nuovi animali hanno mostrato un grande livello di adattamento alla profondità, anche se qualcuno ha conservato alcune caratteristiche della vita più in alto, come gli occhi incapaci però di vedere nel buio totale. «Il numero di specie che abbiamo trovato - spiega Angelika Brandt, ricercatrice del museo zoologico di Amburgo - è incredibilmente alto e inaspettato». Secondo lo studio, l’oceano profondo sotto l’Antartide può essere considerato come la «culla» della vita di tutte le specie marine globali, perchè le sue acque per effetto delle correnti sottomarine raggiungono tutto il pianeta. Uno dei quesiti a cui i ricercatori hanno cercato di dare risposta è anche se le specie animali siano arrivate a quella profondità dalle acque soprastanti o viceversa. «I nostri risultati sembrano confermare la prima ipotesi - spiega ancora Brandt - queste specie potrebbero essere arrivate in profondità dopo l’ultima glaciazione, quando cambiamenti nelle correnti sottomarine hanno portato a un rimescolamento delle specie. Oltre a quelle nuove, abbiamo trovato numerose specie viste prima solo in zone completamente diverse del pianeta, a conferma che l’Antartico è un grande serbatoio per la biodiversità».


IL MATTINO
18MAGGIO 2007

RISPONDE PIETRO GARGANO
Solo i gabbiani e i colombi sono innocenti

Come è potuto succedere? Tu sei stato l’icona di tranquille marine, luoghi suggestivi in cui trasmettevi a chi ti osservava solcare maestoso il cielo, un senso di serenità. Tu un tempo sei stato l’ispiratore di grandi poeti e scrittori, ai quali un tuo inaspettato apparire a frotte, all’inseguimento delle barche dei pescatori, avrà fatto battere nel petto un emozione, poiché incantavi con l’abilità di quei volteggi ad ali spiegate, stupivi per come sai librarti radente sopra il mare, per la maestria con cui l’affrontavi per sottrargli di soppiatto i pesci da cui è abitato e di cui tu sei ghiotto. Cosa ti è successo mitico pennuto? Siamo stati noi, anche stavolta, a confonderti le idee, a farti diventare, per nostra negligenza, un frequentatore di discariche puzzolenti? In un inusuale rapace la cui veste "di piume" peraltro non ti si addice, in un persecutore indomito e crudele di inermi piccioni di cui ri cibi dopo averli uccisi? Adesso chi glielo andrà a dire, a quel buon uomo, di ciò che si è consumato, a sua insaputa qualche ora prima, nelle sue vicinanze? La persona di cui parlo è un frate, il quale, ogni domenica mattina si ferma appena fuori la sua chiesa di via Aniello Falcone e offre, da emulo del Santo di Assisi, briciole di pane e e di biscotti a "fratel colombo". Egli durante questa operazione non trascura di offrire pure qualcos’altro, con un altro semplice gesto della mano: un cordiale saluto a noi umani, a quanti percorrono la via. Un’usanza desueta, oggi. Dietro quel gesto credo si possa leggere ben altro: l’offerta al viandante di accoglienza incondizionata, di ascolto, di disponibilità spirituale, a nome della comunità a cui appartiene, al cosiddetto. Chissà se sapra’ mai che fra la moltitudine di colombi che ogni volta accorrono a banchettare ai suoi piedi, stavolta all’appello ne mancherà uno, forse proprio quello piu fragile, perché perito sotto il colpo, del possente becco di uno spietato gabbiano, venuto ahinoi, non da quel mare a noi caro, ma da una montagna di immondizia. Ermanno Pezzella - NAPOLI marenon@tiscali.it La sterilizzazione farmacologia di colombi, peraltro dispendiosa, con pericoli di contaminazione ambientale, di coinvolgimento di altre specie e di intossicazione per gli stessi colombi, per fermare la loro proliferazione a Napoli è un modo, se non sbagliato, almeno parziale di affrontare il problema. Occorrerebbe risalire a monte per capire le cause di questa situazione, partendo dal presupposto che non è colpa degli animali. Da studi scientifici si evince che il fenomeno è legato a diversi fenomeni, tra i quali spiccano il degrado delle città e la conseguente alterazione dell’ecosistema urbano. Cosa altro potevamo aspettarci nell’area napoletana, dove l’inquinamento ha provocato un innalzamento della temperatura di alcuni gradi, sapendo che gli animali, in generale, tendono a migrare verso luoghi più caldi? E quale incidenza potrà avere avuto sul problema il dato oramai endemico di interi quartieri invasi da residui solidi, molti dei quali organici, e quindi in grado di costituire un alimento per questi, come per altri animali? E’ troppo facile, per scaricare evidenti responsabilità di chi non ha saputo amministrare la città, addossare le responsabilità agli animali, che non possono difendersi e sono destinati, ancora una volta, a diventare le vittime innocenti degli scellerati comportamenti umani. Gennaro Capodanno - NAPOLI Anche il vecchio cronista, gentile signor Pezzella e gentile ingegnere, Capodanno, sta con i gabbiani, i colombi e tutti gli altri animali che sono stati costretti a diventare cittadini dall’insipienza degli uomini. Dal mio terrazzo, lato piazza Dante, vedo spesso voli di gabbiani che recano nel becco zoccole e altre prede catturate tra le montagne di rifiuti. Fossero tutti come il frate di Aniello Falcone, il mondo girerebbe meglio e ci sarebbe il giusto posto per tutti.


VARESE NEWS
18 MAGGIO 2007

Mondo - Shark Alliance pubblica i dati di consumo di carne del re dei mari, denunciando le politiche del nostro paeseGli italiani? Divoratori di squali

l killer dei mari, il protagonista di una delle serie horror di maggior successo della storia del cinema, l’incubo dei grandi e dei piccoli. Sì stiamo parlando dello squalo, ma ci sbagliamo di grosso perché, in realtà, questo animale ha molti motivi in più di temere noi, più che viceversa.In particolare sono gli italiani i peggiori nemici dello squalo. Secondo un recente rapporto di Shark Alliance, infatti, l’Italia risulta essere il 4° paese al mondo per importazione di carne di squalo: oltre 13mila tonnellate nel 2006, di cui oltre 10mila tonnellate di carne congelata di squali di specie diverse. A finire a tavola, trance di verdesca, smeriglio, palombo o spinarolo, gattucci ma le stesse specie possono essere vendute sotto nomi diversi, ad esempio la poco pregiata verdesca a volte viene spacciata per il più pregiato palombo. Ma non solo. La verdesca, per esempio, si trova anche in altri prodotti come le zuppe di pesce congelate. In alcuni discount italiani tranci di verdesca possono costare appena 65 centesimi al chilo. «L'Italia - riferisce Shark Alliance - è il quarto maggior importatore di prodotti di squalo al mondo, dopo Spagna, Corea e Hong Kong. Mentre la Spagna è uno dei principali mercati per gli squali e i prodotti di squalo ed esporta la maggior parte di ciò che importa, l'Italia è il maggior consumatore di carne e tranci di squalo dell'Unione Europea e uno dei più importanti a livello mondiale». Questo altissimo livello di importazione mette seriamente in pericolo l’equilibrio degli squali: oltre un terzo delle specie esaminate in acque europee è in pericolo di estinzione, mentre un ulteriore 20% rischia di diventarlo nel prossimo futuro. L’Unione Europea, per affrontare l’allarme, ha adottato il Piano d’Azione della Fao sugli Squali otto anni fa. Ma proprio l’Italia, che è una delle maggiori importatrici, non l’ha ancora integrato nella sua legislazione. Impugnando questi dati ora Shark Alliance chiede al governo una presa di posizione sul problema.



ANSA AMBIENTE
17 MAGGIO 2007

ANIMALI: SQUALI, AGLI ITALIANI PIACE MANGIARLI

ROMA, 17 MAG - Secondo i dati di Shark Alliance l' Italia e' il principale importatore di carne di squalo in Europa e il quarto al mondo dopo Spagna, Corea ed Hong Kong. Ecco i dati sui consumi e sulla emergenza della specie, secondo la mappa diffusa da Shark Alliance: - IMPORT IN ITALIA: nel 2006 piu' di 13.000 tonnellate di prodotti di squalo, di cui oltre 10.000 tonnellate di carne congelata di squali di specie diverse da piu' di 35 Paesi, per il 64% appartenenti alla Ue. La maggior parte proviene da Spagna, Vietnam, Francia e Regno Unito. Il 91% delle catture europee proviene dall'Atlantico: nel 2004 la Spagna ha prodotto il 45% di tutte le catture europee - EMERGENZA SPECIE: circa 75 milioni di squali uccisi ogni anno, con un aumento delle catture del 22% nell'ultimo decennio. Dalle valutazioni ancora in corso oltre un terzo delle specie di squali e razze esaminate in acque europee dalla Iucn (Unione mondiale per la conservazione della natura) sono classificate ''in pericolo'', mentre un altro 20% rischia di diventarlo nel prossimo futuro. - CHI RISCHIA DI PIU': altamente a rischio sono quelle dello spinarolo, smeriglio, squalo angelo, mentre specie vulnerabili sono il mako e la verdesca. - PIANO AZIONE: nel '99 la Ue e altri Paesi hanno adottato il Piano d'azione internazionale della Fao sugli squali. A otto anni di distanza l'Italia non ha ancora adottato un suo piano d' azione. (ANSA). Y62-GU


CORRIERE ADRIATICO
18 MAGGIO 2007

Cinghiale a Pietralacroce

ANCONA - Avvistato un cinghiale in via Monte Venanzio, la strada di Pietralacroce in cui si trova l’osteria “Il Baffo”. Il cinghiale, secondo la denuncia giunta ai carabinieri, s’aggirava nel giardino di un’abitazione ed è subito fuggito quando il proprietario s’è accorto della intrusione. La pattuglia dei carabinieri giunta sul posto non ha potuto quindi vedere l’animale definito comunque di grossa taglia dal proprietario dell’abitazione. Dell’avvistamento è stata data notizia alla polizia provinciale. E’ il secondo avvistamento, in meno di un mese, di cinghiali in prossimità di abitazioni anconetane. Verso la fine di aprile, infatti, un altro animale era stato visto nei pressi di via Angelini. A spingerli così vicino ai centri abitati sarebbe più che la fame la sete dal momento che sul Conero, dove i cinghiali sono stati introdotti in maniera abusiva, c’è poca acqua


BY MARCHE
18 MAGGIO 2007

ARQUATA: Uno smeriglio imprigionato nella rocca torna libero

Arquata (AP) Ieri mattina agli agenti della polizia sono giunte diverse segnalazioni relative alla presenza di uno splendido esemplare di rapace diurno (poi rivelatosi uno smeriglio maschio, nome scientifico “falco columbarius”) all’interno di una torre della rocca di Arquata del Tronto.Il sopralluogo svolto in mattinata ha permesso di accertare che l’animale, un rapace caratterizzato da grande abilità nel catturare in aria le sue prede, era entrato nella torre da una delle feritoie. La Polizia provinciale ha dunque chiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco di Ascoli che sono giunti sul posto con una lunga scala. L’operazione di recupero è durata alcune ore ma, alla fine, con molta pazienza, lo smeriglio è stato chiuso in un angolo e recuperato.Constatato che l’animale era in buone condizioni di salute, ne è stata disposta l’immediata liberazione nel rigoglioso habitat che circonda la rocca di Arquata.


IL GAZZETTINO
18 MAGGIO 2007

In via Rossignago il centro di recupero della fauna selvatica del Miranese e della Riviera

Spinea (VE) - Finalmente è arrivata la convenzione: i Naturalisti della Provincia di Venezia, ora, sono a tutti gli effetti il centro di recupero ufficiale per la fauna selvatica all'interno del territorio della Riviera del Brenta e del Miranese. Il centro, che ha sede a Spinea in via Rossignago, ha avuto non pochi problemi in passato proprio a causa della mancanza di questa particolare convenzione, sottoscritta ieri dal Presidente dell'Associazione, Giulio Cancelli, e dall'Assessore Provinciale alla Caccia e Pesca Luigi Solimini: la detenzione di fauna selvatica, infatti, è un reato penale, nonostante i buoni propositi dell'azione di questo nutrito gruppo di volontari. Ora, il lavoro svolto dal centro è stato ufficialmente riconosciuto: i Naturalisti di Spinea copriranno l'intera area centrale della Provincia, mentre quella orientale continuerà ad essere assistita dal centro specializzato di Sandonà. "La firma di questa convenzione è un passo importante -ha detto Cancelli - amo chiamare Spinea "la capitale del volontariato", ora lo è un po' di più. Sono sicuro che assieme al Comune ed alla Provincia potremo svolgere un ottimo lavoro". La sede di via Rossignago, attualmente, ospita circa duecento esemplari tra volatili di ogni tipo (passeri, civette, allocchi, gazze, pappagalli e via dicendo), rettili, pesci e piccoli mammiferi. Il compito del centro è raccogliere e curare gli animali feriti per poi poter permettere loro di essere rimessi in libertà. "E' stato un processo un po' lungo ma alla fine ce l'abbiamo fatta -ha confermato l'Assessore Solimini- In passato c'è stata qualche incomprensione, ma come in una collaborazione tra amici, prima o dopo le difficoltà si superano". Ha espresso soddisfazione per l'accordo anche il sindaco di SPinea, Claudio Tessari che ha esaltato le qualità del centro spinetense, diventato ormai "una realtà importante anche al di fuori dei confini provinciali e regionali".


IL GAZZETTINO BELLUNO
18 MAGGIO 2007

Progetto ripopolamento, cinque stambecchi liberati ieri nell'area della Marmolada

DALLA PROVINCIA - Ieri mattina il corpo di polizia provinciale di Belluno ha liberato cinque stambecchi nell'area della Marmolada. Gli esemplari sono stati catturati nei giorni scorsi sui monti di Tarvisio e appartengono a un ceppo genetico resistente alla rogna sarcoptica. Il rilascio completa il programma di ripopolamento dello stambecco sulla Marmolada avviato nel 2005 dalla Provincia di Belluno in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, con le università di Torino e Padova, con il Corpo forestale dello Stato e attuato grazie al finanziamento dell'International Safari club.L'epidemia di rogna si è diffusa sulla zona della Marmolada nei primi anni del 2000 e ha decimato la popolazione di stambecchi, passata da oltre 550 unità a qualche decina nel giro di pochi anni. Gli animali superstiti sono stati trattati con un siero curativo da parte del corpo di polizia provinciale e successivamente monitorati grazie ai radio collari. Nel frattempo si è dato seguito al progetto di ripopolamento. Nel maggio del 2006 furono 15 gli stambecchi liberati. Grazie a questi interventi oggi la popolazione di stambecchi sulle creste della Marmolada è valutata tra i 180 e i 200 capi.
YAHOO! NOTIZIE
18 MAGGIO 2007

Più specie scompaiono, più malattie possono colpire l’uomo

Gli sconvolgimenti ambientali causati dall’uomo stanno portando alla scomparsa e all’estinzione di un sempre maggiore numero di specie . Questo, stando a diversi studi, potrebbe facilitare la diffusione tra gli uomini di malattie trasmesse da animali. Si prevede che entro il 2050 circa un quarto delle specie animali e vegetali oggi esistenti saranno estinte e chissà quante sono scomparse prima ancora di essere scoperte.
Nelle regioni temperate, molte sono state le malattie trasmesse all’uomo dagli animali domestici a partire dalla nascita delle prime fattorie: è il caso di morbillo, orecchioni, varicella, tubercolosi... Nelle regioni tropicali, invece, molte malattie sono state trasmesse da primati non umani, come l’AIDS dagli scimpanzè, perché pur non essendoci un contatto tanto stretto come quello con gli animali domestici, la barriera tra le specie era molto più debole a causa della vicinanza fisiologica e genetica. In entrambe le regioni altre malattie sono state portate da piccoli mammiferi ed uccelli, basti ricordare la piaga della peste bubbonica portata dai topi, o la febbre del Nilo per la quale numerose specie di uccelli fungono da serbatoio. Di solito i patogeni animali vengono trasmessi da specie serbatoio a specie della stessa classe o a specie con cui sono a stretto contatto, che determinano un punto di arrivo per l’agente patogeno.Il problema potrebbe sorgere nel momento in cui la riduzione del numero di specie esistenti porti ad una situazione in cui tutte le specie sono specie serbatoio e quindi l’incontro tra uomo e animale infetto è più probabile e aumentano le chances del salto tra specie. Il riscaldamento del pianeta, inoltre, aumenterebbe ulteriormente queste chances allargando le potenziali zone di interesse di animali quali ad esempio le zanzare, che diffonderebbero malattie a latitudini e altitudini fino ad ora "immuni".
Questo è solo un esempio di come un determinato atteggiamento da parte dell’uomo nei confronti del sistema in cui si è trovato a vivere abbia portato e porterà sempre più a ricadute pesanti per l’uomo stesso. La rottura di equilibri e di relazioni che hanno impiegato migliaia di anni per essere stabiliti non è senza conseguenze. Quando si parla di salute ambientale si parla anche di salute umana, in quanto l’uomo è una delle componenti dell’ambiente, non una esterna ad esso.
ADN KRONOS
17 MAGGIO 2007

Pilenga (Sics): ''Un banco di prova per gli impegni estivi in mare aperto'' 20 cani salvataggio pronti a tuffarsi all'idroscalo di MilanoL'impegnativa esercitazione domani alle 14. I 'cani bagnino doc' saranno trasportati a bordo di un Augusta AB-212. Tra loro c'è Zac, il leonbergher

Milano, 16 mag. (Adnkronos/Labitalia) - Un tuffo 'particolare' quello a cui si assisterà domani all'idroscalo di Milano. E' infatti prevista per le ore 14 un'esercitazione congiuntatra la Squadriglia collegamenti e soccorso di Linate e la Scuola italiana cani salvataggio (Sics).Grazie alla collaborazione dell'assessorato alla Partecipazione, Pace, Cooperazione Internazionale, Idroscalo, Sport e Tempo Libero, Politiche Giovanili della provincia di Milano, per la prima volta 20 unità cinofile inizieranno la loro campagna estiva con un'esercitazione impegnativache vedrà i cani, insieme ai loro conduttori, trasportati a bordo di un elicottero Augusta AB-212 dal piazzale militare dell'aeroporto di Linate e poi calati nelle calme acque dell'Idroscalo le quali, a causa del movimento delle eliche, in pochi secondi si trasformeranno in un mare in tempesta.''Questa condizione estrema - spiega a LABITALIA il presidente nazionale della 'Scuola Italia Cani Salvataggio', Ferruccio Pilenga- metterà a dura prova la capacità operativa di razze canine come Terranova, Labrador, Leonberger, Golden Retrivere sarà un ottimo banco di prova per gli impegni estivi in mare aperto. Il tutto sotto l'attenta guida degli uomini del soccorso aereo dell'Aeronautica Militare Italiana, specialisti nel settore, che attraverso la loro supervisione miglioreranno le tecniche di intervento e ottimizzeranno le performance dei cani e dei loro conduttori''.E rimarca: ''Imbarcarsi, volare, essere calati nel vuoto da 30 metri di altezza, portare in salvo i figuranti, il tutto sotto il vento creato dall'elicottero dell'Aeronautica Militare, sarà veramente una dura prova per le unità cinofile''.Oltre a Pilenga e alla sua inseparabile Mas, terranova femmina di 7 anni, e del capo equipaggio dell'elicottero, tenente colonnello Alfonso Cipriano, comandante della Squadriglia Collegamenti e Soccorso di Linate, sarà presente Donatella Pasquale, vicepresidente nazionale Sics, che grazie all'esperienza della sua Alyssha, terranova femmina di 13 anni e veterana del soccorso con elicottero, trasmetterà calma e fiducia ai 'novizi cane-bagnino', impegnati nell'azione.A fianco di questi due cani ci saranno il Leonbergher campione italiano Zac, primo nella sua razza con brevetto di elisoccorso, e la giovane Labrador Mafalda. All'esercitazione saranno presenti, inoltre, i responsabili delle sezioni di Pescara e Romaper poter uniformare le modalità di intervento e le procedure a livello nazionalein modo da adeguare ai nuovi standard le 200 unità cinofile, sparse in tutta Italia, che svolgeranno gratuitamente il loro servizio sulle spiagge italiane coordinate dalle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera.
CORRIERE DELLA SERA
17 MAGGIO 2007

Minacciati anche elefanti, squali, le grandi scimmie e i rinoceronti asiatici
Wwf: tigre è animale più a rischio estinzione
Il prossimo 3 giugno si tiene la conferenza biennale degli Stati sottoscrittori del trattato che protegge le specie a rischio

Francesco Tortora

MILANO - A pochi giorni dal tradizionale incontro biennale dei rappresentanti degli stati appartenenti alla Cites, la «Convenzione sul commercio internazionale delle specie in via d'estinzione» che si terrà il prossimo 3 giugno nella città olandese dell'Aja, il Wwf ha presentato la lista degli animali più a rischio d'estinzione nei prossimi decenni. Secondo il Wwf sarebbe proprio la tigre l'animale più a rischio, visto che nel mercato illegale di compravendita di animali è il mammifero più richiesto.
ANIMALISTI - L'associazione ecologista afferma che il maggior pericolo per le tigri è rappresentato dalla Cina, dove molti allevatori continuano a usare e allevare questo animale per produrre alcuni medicinali tradizionali e anche abiti. Secondo Heather Sohl, membro del Wwf che si occupa di commercio degli animali protetti dalla convenzione di Washington, il trattato che ha dato vita proprio alla Cites, «la tigre deve affrontare numerose minacce e la Cina, che nell'ultimo periodo ha abolito il divieto di commerciare tigri e prodotti che sono ricavati dal suo corpo potrebbe essere la causa della sua definitiva scomparsa».
LISTA - Tra gli animali che compaiono nella lista sono menzionate alcune specie di squali, come il pesce sega, un animale molto ricercato nelle mense chic di tutto il mondo e lo squalo-smeriglio, che si trova tra l'altro anche nei mari vicino alle coste inglesi. «Alcune specie marine che si trovano nella lista degli animali in estinzione hanno subito negli ultimi anni un incredibile declino» afferma Sohl. «Bisogna fare qualcosa prima che sia troppo tardi».
ANIMALI A RISCHIO- Tra le altre specie citate nel documento del Wwf compaiono il corallo rosso e rosa, i rinoceronti asiatici, le anguille europee, gli elefanti africani e asiatici e le grandi scimmie tra cui i gorilla, gli scimpanzè e l'orango. Secondo Sohl la prossima conferenza sarà centrale per il destino di questi animali: «Non bisogna sprecare questa occasione, ma è importante capire che l'unico modo per proteggere queste specie ed evitare la loro estinzione è estendere ulteriormente il divieto di commercio e fare in modo che venga rispettato».
L'OCCIDENTALE
17 MAGGIO 2007

L'animalismo è l'ultima nevrosi occidentale

FRANCESCO VERGANI
Hiasl ha ormai 26 anni, sa riconoscersi allo specchio e sa giocare benissimo a nascondino. Avrà pure diritto a non passare il resto dei suoi giorni in un laboratorio: in quanto essere umano, merita molto di più. Toccherà a un tribunale di Vienna prendere la decisione. Hiasl è uno scimpanzé umanoide, col suo netto 90% di DNA simile in tutto e per tutto a quello dei tanti avvocati che ne prendono le difese. La controffensiva animalista riparte da qui. Dalla denuncia sistematica di ogni sopruso razzista, perpetrato dall'animale-uomo contro l'animale-bestia. Perché quest'ultima distinzione non ha più ragion d'essere. È solo specismo, è bieco razzismo della specie. Che come tale, va perseguito e condannato senz'appello.Brutte bestie, questi umani. Strani umani, queste bestie. Così intelligenti, nonostante la razionalità istintuale. Così comunicative, nonostante manchi loro la parola. E così sensibili, così affettuose. «Già. Ma non arrivano a concepire l'umanizzazione di altri animali», polemizza Patrice de Plukette
, puntuto giornalista d'Oltralpe. «A noi umani ci frega il culto dell'emotività. La adoriamo, preferendola comunque all'esercizio razionale». L'annoso problema dell'identità. Per dialogo e scontro con l'altro. In questo caso, con l'animale. Anzi «con la bestia, se la si chiama col suo vero nome». Jean-Marie Meyer, filosofo membro del Pontificio Consiglio per la famiglia, alza il tiro: «L'animalismo è una delle nevrosi dell'Occidente. L'ennesima ideologia irrealistica, al fondo antiumana e antianimale». Do you remember l'eterogenesi dei fini? Il trattamento umano fa del male alla bestia: aumentano gli animali obesi o malnutriti, e lo stesso quelli malati o cagionevoli, troppo sedentari, disadattati, molto più aggressivi che una volta. Siamo animali, mica bestie è un pamphlet provocatorio e serissimo, a dispetto di una facciata grottesca Riporta la conversazione finissima e serrata tra il cronista e l'accademico, nell'analisi di temi decisivi. L'amicizia tra uomo e animale non è affatto in discussione: la riscoperta di ciò che è autenticamente e propriamente umano, quella sì. La società dei “diritti civili dei cetacei” non è un mondo alla rovescia? «Da almeno venticinque secoli l'animale-uomo sa di essere altro dall'animale-bestia», spiega il professore. «Misconoscere questa consapevolezza è folle: significa depotenziare l'umano e deificare la bestia. Bien sûr che l'animalità è una delle caratteristiche dell'uomo. In compenso, l'umanità dell'animale l'abbiamo inventata noi: solo perché ci fa enormemente piacere, quando crediamo di fare piacere». Il paradosso della concessione di diritti-non richiesti risolve, sul piano sociale, paranoie e schizofrenie del tutto personali. «Moi c'est lui et lui c'est moi», delira un ex padrone (della bestia e della situazione). Benvenuti nel pianeta delle scimmie: ci salverà forse la filosofia? Plunkett ha un'idea migliore. Basta la vecchia e saggia antropologia cristiana: c'è un preciso ordine, tra le creature. E a sovvertirlo, sono guai.
PRIMA18 MAGGIO 2007

LATINA: PARATA DI ANIMALI NEL TRAFFICO. LA LAV PROTESTA

(PRIMA) LATINA - Parata di animali del Circo Darix Togni - Darix Martin per le vie di Terracina (Latina): un elefante e un dromedario sono stati esibiti per le strade della città per pubblicizzare lo spettacolo. La LAV, da anni impegnata in favore della riconversione dei circhi in spettacoli senza animali, ricorda che l’Autorità Scientifica CITES ha deliberato, già nel 2000, “Criteri per il mantenimento degli animali nei circhi e nelle mostre viaggianti”, poi reiterati nelle “Linee guida” emanate nel 2006, secondo cui per gli animali al seguito dei circhi devono essere rispettate dettagliate prescrizioni atte a garantire loro il maggior grado di benessere psico-fisico. Gli animali “non possono essere esibiti al di fuori della struttura (circo o mostra viaggiante) per la quale è stata rilasciata l’autorizzazione di attendamento”. Inoltre, va considerato che “la visita agli animali al seguito dello spettacolo può rappresentare, se non gestita correttamente, un momento di stress per gli animali e un potenziale pericolo per l’incolumità dei visitatori. Pertanto, quando concessa, è necessario che gli animali siano mantenuti in strutture che permettano agli stessi di potersi sottrarre alla vista del pubblico, almeno nelle strutture interne”. Allo stress di una vita innaturale fatta di addestramenti, esibizioni, prigionia in piccole gabbie, lunghi viaggi da una città ad un’altra, visite allo zoo del circo, per questi animali si aggiunge il disagio di essere sballottati nel traffico cittadino per incuriosire il pubblico.
CORRIERE DELLA SERA
18 MAGGIO 2007
Bologna: sequestrati 96 cani da caccia

BOLOGNA - Maltrattamento di animali. Questa la motivazione di una denuncia per un 50enne di Pianoro, in provincia di Bologna. Nel suo podere i carabinieri del Noe hanno trovato 96 cani da caccia di varie razze e taglie custoditi in pessime condizioni igienico-sanitarie. I cani erano stipati in diversi container e gabbie. Ora sono stati trasferiti in un canile di Bologna. (Agr)
BOLOGNA 2000
18 MAGGIO 2007

I Noe sequestrano nel bolognese 96 cani da caccia

Bologna - I carabinieri del Noe di Bologna hanno sequestrato in un podere di Pianoro, a pochi chilometri dal capoluogo, 96 cani da caccia di varie razze e taglie che erano custoditi in pessime condizioni igienico-sanitarie e ambientali, in gabbie non a norma. Il proprietario, un cinquantenne incensurato, è stato denunciato per maltrattamento di animali.I militari sono intervenuti, anche sulla base di segnalazioni, scoprendo i cani stipati in diversi container e gabbie, per ore sotto il sole.Gli animali sono stati trasferiti in un canile nel bolognese.
BOLOGNA 2000
18 MAGGIO 2007

Modena: 5 piccoli di capriolo recuperati in pochi giorni

Modena - In questi giorni cinque cuccioli di capriolo sono stati affidati alla Polizia provinciale da alcuni cittadini che li avevano recuperati, ritenendoli in difficoltà, nei prati intorno a Fanano, Pievepelago e Serramazzoni. Gli animali stanno bene e ora sono accuditi dai volontari nella sede del Centro in via Nonantola 1217 a Modena. Come spiegano i tecnici del servizio Faunistico della Provincia, i cittadini non avrebbero dovuto intervenire, perché gli animali in realtà non stavano correndo alcun rischio. Questo, infatti, è il periodo della riproduzione dei caprioli e dopo il parto capita spesso che la madre abbandoni temporaneamente il piccolo, lasciando incustoditi i propri piccoli per lunghi periodi del giorno (anche svariate ore), limitandosi a sorvegliarli a distanza, ed a mantenere il contatto con essi tramite segnali acustici, avvicinandoli solo per allattarli. Non si tratta, quindi, di cuccioli abbandonati ed è sbagliato toccarli nell’intento di soccorrerli o portarli a casa anche perché la detenzione di questi animali è vietata.Nessuno tocchi "bambi", dunque. Quando ci si imbatte in un piccolo daino o capriolo acquattato in un prato occorre allontanarsi subito perché il contatto con l’uomo produce inevitabilmente un’alterazione dell’odore dei cuccioli, con l’effetto di rendere la madre molto circospetta fino al punto di abbandonarli.Come spiegano i tecnici "bisogna allontanarsi senza toccare gli animali e senza indugiare nei dintorni per evitare che la madre, percependo la presenza dell’uomo si allontani, esponendo i cuccioli ai morsi della fame".L’unico pericolo che corrono questi animali è di finire tra gli ingranaggi delle macchine agricole come successo nei giorni scorsi in due casi a Zocca e Guiglia.Un capriolo, infine, è stato trovato morto, giovedì 17 maggio, quasi certamente investito da un’automobile lungo la strada comunale che collega Castelnuovo Rangone a Levizzano. Sul posto sono intervenuti i volontari del Centro fauna selvatica il Pettirosso”, su segnalazione del servizio Veterinario di Vignola. Siccome l’animale portava un collare da cane, molto probabilmente era stato allevato da privati, pratica non consentita dalle legge.



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